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SMART CITY Report “Water Economy in Italy”
dazioni costiere nelle aree basse e a più alta vulnerabilità. Il peso dell’industria
Enea e Centro Euro-Mediterraneo mostrano rendering con la L’ industria è tra i comparti più idro-esigenti, anche se è il
possibile sommersione di circa 40 zone costiere adriatiche meno percepito come tale. Preleva in media annua 7,7 miliardi
e tirreniche da Trieste a Venezia a Ravenna, dal Golfo di di m e utilizza 6,9 miliardi di m soprattutto nel petrolchi-
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Taranto alla Piana di Catania, dalla costa del Siracusano mico, nel metallurgico, nel tessile e nel ciclo produttivo per
alle Isole Eolie, dalle piane di Oristano a quella di Caglia- alimenti, cosmetici o farmaci. È evidente la mancanza di
ri, dalla Piana del Sele e del Volturno al Sud Pontino e a sistemi di recupero di acqua piovana o per l’uso di acqua
Ostia-Fiumicino, dalla Versilia alla Liguria. Sono a rischio di depurazione a fronte degli elevatissimi consumi di ottima
anche aree fociali (quelle dei fiumi Magra, Arno, Ombrone, acqua di falda, in gran parte per sanificare gli impianti,
Tevere, Volturno, Sele), la Laguna di Venezia e Orbetello, cicli termici per il raffreddamento dei macchinari, lavaggio
i laghi costieri di Lesina e Varano, lo Stagno di Cagliari. piazzali e automezzi. Il consumo di acqua nel settore vale
Gli allagamenti raggiungono fino a 5500 km di pianure sul circa il 20% del consumo totale. Ma il problema del con-
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mare dove si concentra oltre metà popolazione italiana, sumo industriale non è solo e principalmente quello della
agricoltura di qualità e industrie a partire da quella del quantità di acqua prelevata, quanto piuttosto quello della
turismo, testimonianze storiche. Rischiano almeno 1800 qualità della reimmissione a causa delle trasformazioni
km lineari di litorali per processi di erosione, frequenza di chimiche, di temperatura o di presenza di inquinanti che
allagamenti, infiltrazione salina, fenomeni di subsidenza. questa presenta. Il peso inquinante dell’industria è evidente
e, purtroppo, a partire dal 2019 gli scarichi illegali hanno
Rischio nelle aree urbane segnato una nuova ripresa. Tra le sostanze più dannose
Il drenaggio delle acque meteoriche in area urbana è un rilasciate dalle industrie ci sono i metalli pesanti, in partico-
altro problema sottovalutato, che riemerge con precipita- lare cadmio, mercurio, nichel e piombo, altamente tossici,
zioni estreme portatrici di allagamenti e inondazioni che con effetti cancerogeni negli esseri umani. Altre sostanze
aumentano frequenza e intensità. L’urbanizzazione e l’im- particolarmente nocive sono l’azoto e il fosforo che, quando
permeabilizzazione dei suoli fanno sì che i picchi di piena rilasciati in grandi quantitativi, mettono in pericolo le specie
delle reti fognarie siano raggiunti molto più velocemente, acquatiche acidificando il loro habitat.
IV ostacolando il rapido deflusso delle acque con conseguenti
AQ riflussi e allagamenti dovuti a sistemi e a sezioni insufficienti Proposta di Piano Finanziario Strategico
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a smaltire le portate generate. Va favorita al massimo la
Anche sulla base di considerazioni relative ai trend dei
riduzione dell’afflusso di acqua piovana nelle reti fognarie cambiamenti climatici e ai loro effetti sul ciclo dell’acqua,
e nuove infrastrutture idriche green possono essere inserite si è provato a sviluppare una proposta di Piano Finanziario
nei Regolamenti Urbanistici Comunali (green infrastructure). Strategico (Tabella 2) relativo a un mix di interventi infra-
L’acqua di deflusso urbano può essere gestita tenendo in strutturali e tecnologici, la cui urgenza è ben visibile nelle
efficienza le attuali capacità di ricezione e di smaltimento diverse aree di intervento.
della rete fognaria, ma anche aumen-
tando la permeabilità del suolo urbano
con soluzioni in grado di intercettare in TABELLA 2 - PIANO FINANZIARIO VENTENNALE
vasche di accumulo e bacini urbani e
smaltire le acque in arrivo e in eccesso, Aree di intervento Miliardi
di euro
e riutilizzarle per usi plurimi, dall’annaf- Dissalatori, acque reflue, ricarica falde, acqua piovana 8,6
fiatura di parchi e giardini al lavaggio
automezzi o aree pavimentate, a riserva Manutenzione, tecnologie, ricerca, rimessa in efficienza opere idrauliche 15,0
idrica antincendio. Una città può diventare Dighe e invasi: nuovi impianti e disinterramento esistenti 44,6
“città spugna”, applicando i concetti Acquedotti, fognature nuovi impianti, manutenzione e recupero perdite 50,5
base delle smart city per eliminare il TOTALE 118,7
più possibile l’effetto-scivolamento su
pavimentazioni impermeabili, con risultati
positivi anche sulla ricarica delle falde 60
acquifere, grazie alla creazione di pozzi
disperdenti e di infiltrazione, trasformando 40
i parcheggi in aree verdi drenanti, tetti Investimenti (%)
verdi, coperture vegetali degli edifici in 20
grado di ridurre e rallentare la velocità
di scorrimento, pavimentazioni perme- 0 Dissalatori Manutenzione Dighe e Acquedotti
abili con materiali altamente porosi, rain ecc. ecc. invasi ccc. ecc.
garden, aree verdi di filtraggio.
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