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Da sinistra, il Lago delle Ninfee
e l'omonimo padiglione con statue
provenienti da scavi archeologici
e murature ex novo ruderizzate;
il tronco imponente dell'albero di
Taxus baccata, piantato nel 1789
dal botanico John Andrew Graefer,
autore del Giardino Inglese. From
the left, the Water Lily Pond and
the namesake pavilion with statues
coming from archaeological
excavations and new walls turned
into ruins; the impressive trunk of a
Taxus baccata, planted in 1789 by the
botanist John Andrew Graefer, the
conceiver of the English Garden.
Breve storia della genesi
s stimenti previsti dal Pnrr - Misura Nel 1750 Carlo di Borbone decise di erigere una nuova residenza reale
quale centro ideale del Regno di Napoli, nella pianura di Terra di Lavoro,
1 “Rigenerazione di piccoli siti cul- e ne affidò il progetto all’architetto di origini olandesi Luigi Vanvitelli (1700-
turali, patrimonio culturale, religioso 1773). La costruzione della Reggia di Caserta ebbe inizio con la posa della
e rurale” - Componente 3 Cultura 4.0 prima pietra il 20 gennaio del 1752 e nel 1753 iniziarono i lavori per il Parco.
(M1C3). Nello specifico, l’Investimento Ispirandosi ai trattati del tempo, in primis "La théorie et la pratique du jardi-
2.3 “Programmi per valorizzare l’identità nage" (1709) di A. J. Dézallier d’Argenville, Luigi Vanvitelli disegnò giardini
segreti, parterres de broderie, viali alberati e pergolati, bosquets e stanze
dei luoghi: parchi e giardini storici” ha del verde decorate con vasi, statue e fontane, un’esedra detta Teatro e an-
destinato alla Reggia di Caserta 25 mi- che zone produttive come fruttiere e vivai, ma ragioni di ordine economico
lioni di euro per l’attuazione del progetto ridimensionarono l'idea di partenza. Alla sua morte, nel 1773, la sistema-
“Interventi di restauro e valorizzazione zione del Parco proseguì sotto la direzione di suo figlio Carlo che, pur sem-
del Complesso del Parco della Reggia di plificandolo, conservò nelle linee essenziali il progetto del padre. Nel Gran
Parterre non furono realizzate le broderies e lo spazio fu organizzato come
Caserta”. L’intervento finanziato è suddi- un’ampia e ordinata distesa erbosa. Nel Bosco Vecchio degli Acquaviva,
viso in quattro componenti progettuali e che già Luigi Vanvitelli aveva deciso di mantenere rinfoltendo la macchia
interessa tre settori della Reale Delizia: di lecci e conservando i viali rinascimentali, fu sistemata la Castelluccia,
• recupero e valorizzazione delle Sorgenti piccola torre seicentesca a pianta ottagonale e fu realizzata la Peschiera,
del Fizzo e dell’Acquedotto Carolino suggestiva architettura di svago utilizzata come scenario di finte battaglie
navali. Nella seconda parte del Parco, che sfrutta il naturale declivio del
per il recupero e l’adeguamento funzio- terreno fino alle colline circostanti, fu definita la Via d'Acqua con le fontane
nale del sistema di captazione dell’ac- adorne di gruppi scultorei e due viali laterali fiancheggiati da filari di lecci di
qua e del sistema di distribuzione del cui i primi due sagomati a doppia altezza, in una tipica forma detta a sedia.
complesso idraulico; La Via d’Acqua è alimentata dall’Acquedotto Carolino, colossale opera di
• tutela e salvaguardia del bosco sto- ingegneria idraulica realizzata dallo stesso Luigi Vanvitelli, le cui sorgenti
si trovano circa a 38 km dalla Reggia. Alla fine del XVIII secolo nel lato
rico e delle strutture architettoniche orientale del Parco fu realizzato un Giardino Inglese (o di paesaggio) sotto
della Reale Tenuta di San Silvestro la direzione del botanico John Andrew Graefer e Carlo Vanvitelli, in cui alla
per il restauro di alcuni tratti del mu- concezione del giardino informale si aggiunsero nuovi interessi scientifi-
ro perimetrale e del Casino Collecini co-botanici con l’introduzione di specie esotiche e rare.
e la messa in sicurezza della lecceta
interessata da serie problematiche di
natura fitosanitaria;
• tutela e salvaguardia del Parco Reale e interesserà il restauro, il recupero e la in esse presenti e ricostituendone l’u-
del Giardino Inglese per la realizzazio- valorizzazione della Via d’Acqua con nitarietà originaria.
ne di due componenti progettuali. La le fontane monumentali, le peschiere, Per le prime tre componenti proget-
prima componente consiste nella realiz- le vasche e i bacini. tuali sono già in svolgimento tutte le
zazione di un nuovo sistema di irriga- Le conoscenze storiche, scientifi- procedure di gara. n
zione automatica del Parco Reale, che che, tecniche e botaniche saranno un
sfrutti la portata dell’Acquedotto Caro- requisito imprescindibile per realizzare
lino e della Cascata grande e la penden- interventi che rafforzino l’identità dei Gli abbonati possono scaricare
za della Via d’Acqua, garantendo una luoghi, ne migliorino la qualità paesag- all’indirizzo sotto indicato la
gestione sostenibile della risorsa idrica; gistica e definiscano nuove modalità di bibliografia correlata all’articolo.
l’intervento sarà completato dalla rige- visita, ricollegando tra di loro tutte le www.ilverdeeditoriale.com/
approfondimenti/ACER_5-23.pdf
nerazione dei tappeti erbosi. La seconda aree verdi e i manufatti architettonici
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