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PARLIAMO DI...





            stigio e, in epoca romana, resurrezio-  Securitas, la grande dea armoniosa,   di estetica globalizzata, fortemente im-
            ne. Le foglie che ornano l’architettura   equilibrata e seminatrice di fertilità,   prontata dal “contesto conosciuto”, il
            corinzia diventano elementi distintivi   dea del paesaggio da lei protetto; uno   paesaggio urbano dove vive e si forma
            della civiltà.                   spazio fertile e ordinato, ricompensa   circa il 75% della popolazione euro-
              Nel tempo, da forme naturalistiche si   materiale della virtù civile, del lavoro   pea. Non è un caso che nel 1940 Von
                                                                                   F)
            è passati ad altre più complesse, spesso   e, soprattutto, della buona amministra-  Uexküll   definisca il paesaggio come
            riferibili al mondo esterno o spirituale,   zione: l’estetica è frutto dell’etica.  “L’intorno soggettivo”, ossia l’intorno
            sovente utilizzate nell’arte dei giardini,   In epoca moderna, la trasformazione   che ogni individuo riesce a conoscere,
            nella costruzione dei paesaggi “ideali”,   dei paesaggi indotta dall’altissima ca-  mediante le proprie capacità interpreta-
            che riflettono i valori delle società del   pacità di trasformazione grazie all’im-  tive e, più avanti, Naveh & Lieberman
            tempo o, per lo meno, dei proprietari   piego diffuso dell’energia derivata dai   lo definiscano “Il carattere totale del
            dei giardini, in genere aristocratici.  combustibili fossili, e dalla progressiva   contesto conosciuto”   per poi arrivare
                                                                                             (7)
              Alla fine del XIII secolo, per Loren-  concentrazione di abitanti nelle città,   alla Convenzione Europea del Paesag-
            zetti il “bel paesaggio” è frutto dell’ot-  con stili di vita simili, ha fatto sì che   gio (Cep) che, in breve, lo definisce co-
            tima organizzazione rurale, protetto da   nel tempo si sia sviluppata una forma   me “Sintesi tra natura e cultura”  .  s
                                                                                                     (1)


              Formazione dei paesaggi, processo senza fine




















                                                                                                           ELABORAZIONE DELL’AUTRICE








                                        XX SECOLO      XXI SECOLO


               L’uso delle risorse in base alle proprie necessità e culture modifica il paesaggio. Il paesaggio modificato cambia
               l’uomo. I nuovi bisogni e la nuova estetica cambiano il paesaggio. A sinistra, risorse primarie e bisogni umani che
               hanno orientato le scelte di trasformazione dei paesaggi fino a metà del XX secolo. L’armonia percepita deriva dalle
               relazioni realmente presenti tra elementi diversi. A destra, i nuovi driver di cambiamento slegati dalle risorse locali,
               dipendenti dai bisogni della cultura globale. L’aumento della frammentazione da una parte e della semplificazione
               dall’altra, sono il frutto della perdita di relazioni (o dell’informazione scambiata) tra gli elementi che compongono i
               paesaggi: il disordine percepito è il frutto reale di una crescita entropica legata alla quantità di energia dissipata.
               The use of resources according to personal needs and cultures changes the landscape. This changed landsca-
               pe changes humans. New needs and new aesthetics change the landscape. Left, primary resources and human
               needs that oriented decisions to transform landscapes up to the mid-20th century. The harmony perceived co-
               mes from relationships actually present between different elements. To the right, the new drivers of change are
               disconnected from local resources and are dependent on the needs of a global culture. Increasing fragmentation
               on the one side and simplification on the other are the outcome of this loss of relationships (or of information
               exchanged) between the elements that make up the landscapes: the perceived confusion is the real outcome of
               disorganized growth linked to the quantity of wasted energy.



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