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ARBORICOLTURA
FIGURA 4 - GRANDEZZA ALBERI FIGURA 5 - PERDITA FOGLIE FIGURA 6 - ORIGINE PIANTE
21 28 37 24 23
20% 26% 34% 22% 21%
XIX 2019 XIX 2019 XIX 73 2019 30
29%
59
26 secolo 56% 31 51 secolo 73 84 secolo 71%
87
24% 28% 46% 66% 78% 79%
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1 grandezza 2 grandezza 3 grandezza Decidua Sempreverde Esotica Autoctona
a
Il primo numero si riferisce al numero delle specie, Il primo numero si riferisce al numero delle specie, Il primo numero si riferisce al numero delle specie,
il secondo alla percentuale sul totale delle specie. il secondo alla percentuale sul totale delle specie. il secondo alla percentuale sul totale delle specie.
s è intervenuta la grafiosi: Ophiostoma oltre a garantire una diversità biologica sere dovuto a fattori di luce: le spoglianti
ulmi è il fungo che provoca tale patologia ed estetica, forniscono benefici comple- non creano ombra durante l’inverno, per-
riscontrata per la prima volta in Italia nel mentari per l’abbattimento di particola- mettendo di avere maggiore luce e calore
1920 . Diminuisce anche il numero di to. Gli aghi, o le foglie aghiformi delle lungo le strade e nelle case; inoltre, grazie
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Quercus ilex, 44,46% in meno rispetto al conifere, producono uno strato di cera alle transizioni stagionali, hanno un valore
XIX secolo (da 956 a 531). In compenso epicuticolare, per cui potrebbero essere estetico e ornamentale maggiore.
sono nettamente aumentati sia i tigli, da potenzialmente più efficaci nell’accumulo Si notano cambiamenti anche per quan-
674 a 1561 (+131,60%), che i bagolari, da di PM rispetto alle latifoglie, soprattutto to riguarda l’origine delle specie impie-
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572 a 2033 (+255,42%) (Figura 3, pag. 41). in inverno quando le concentrazioni di gate (Figura 6). Le esotiche prevalgono
La Figura 4 evidenzia come sia cam- inquinamento sono più alti e le decidue sulle autoctone sia nel XIX secolo che
biata nel corso degli anni la scelta delle sono per lo più senza foglie. Tuttavia, la oggi. Moltissime piante, infatti, pur non
specie in ambito urbano. Se prima si pre- maggior parte di queste piante mantiene gli originarie dell’Italia vi sono ormai natu-
diligevano alberi di 1 grandezza, oggi aghi per diversi anni, quindi la possibilità di ralizzate. Crescono spontaneamente nei
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sono aumentate le specie di dimensioni intercettare il PM accumulato ogni anno nostri territori e fanno parte della nostra
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più contenute (2 e 3 grandezza), forse sugli aghi è più bassa rispetto agli alberi cultura. Si pensi a Cupressus sempervi-
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perché permettono una gestione più age- decidui, con un ciclo delle foglie annuale. rens, originario dell’Iran, Olea europaea,
vole e meno interferenze con gli edifici. Pertanto, le conifere sempreverdi potreb- proveniente dall’Asia minore e dalla Si-
Notevoli cambiamenti hanno interes- bero non essere altrettanto efficaci come le ria, Magnolia grandiflora, dell’America
sato la quantità di specie decidue e sem- decidue, nonostante la loro elevata efficacia centro-orientale. Ciononostante, in questi
preverdi. Il divario attualmente presente nella rimozione del PM . Inoltre, l’uso delle anni le specie esotiche sono diminuite del
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fra specie spoglianti (87) e sempreverdi conifere sempreverdi non è raccomandato 13,10% (da 84 a 73) per lasciare spazio alle
(24), nel XIX secolo era meno accentuato: nelle aree fortemente inquinate, perché autoctone (+30,43%, da 23 a 30).
73 spoglianti e 37 sempreverdi (Figura 5). suscettibili a danni da inquinanti . L’au- Quanto ai periodi di fioritura, si no-
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In realtà è auspicabile una coesistenza di mento del rapporto fra il numero di specie tano lievi differenze (Figura 7). Il picco
queste due tipologie all’interno delle città: decidue rispetto alle sempreverdi può es- massimo di specie in fiore si ha ad aprile
nel 2019 e a marzo nel XIX secolo. Os-
servando i primi mesi dell’anno, si nota
che attualmente ci sono più piante da fio-
FIGURA 7 - CONFRONTO TRA LE FIORITURE: XIX SECOLO E 2019 re rispetto al passato. Si deduce quindi
che dagli ultimi anni si pone maggiore
30 attenzione al valore estetico delle fioritu-
25 XIX secolo re, cercando pertanto di distribuirle più
uniformemente durante i mesi dell’anno.
Specie in fiore (n.) 15 2019 meri sono pressoché gli stessi (Figura 8,
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Infine il potenziale allergenico: i nu-
pag. 43). Si osserva sempre una netta pre-
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allergenico, seguite da quelle con poten-
5 valenza delle specie a basso potenziale
ziale medio, per poi avere poche specie
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G F M A M G L A S O N D con un alto potenziale. Queste apparten-
Mese gono principalmente alle famiglie delle
Cupressaceae, Betulaceae e Oleaceae.
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