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PARLIAMO DI...




                   Nel 2020 la quercia è morta. Divenuto
                    impossibile il mantenimento a fianco         ARBORICOLTURA CONSERVATIVA
                      dell’asse stradale, l’albero è stato
                 dunque abbattuto. In ossequio ai principi
                  dell’arboricoltura conservativa - pratica
                    orientata alla gestione post-mortem
                     di esemplari con particolare valore
                 ecologico e culturale - la ceppaia, il fusto
                    e buona parte delle branche primarie
                sono state lasciate a terra per permetterne
                la naturale degradazione; anche in questo
                 caso è stato previsto il modellamento dei
                 tagli per simulare un cedimento naturale.   STEFANIA GASPERINI, GIOVANNI MORELLI
                Parte del legno è stato affidato a un artista
                  per la creazione di opere che, collocate
                  in diversi punti del paese, celebrassero
                     il ricordo dell’albero. Infine, a fianco
                   del vecchio tronco è stato piantato un
                  giovane esemplare della stessa specie,
                 destinato a raccogliere l’eredità sociale e
                identitaria del suo predecessore. Durante
                  le operazioni di abbattimento la catena
                    della motosega ha incontrato diversi
                 proiettili profondamente infissi nel legno;
                  trovava così conferma la triste vicenda
                    legata alla seconda guerra mondiale.


                  s  morfofisiologica di ogni esemplare,   ne del “corpo” dell’albero, pur soggetto   sopra evocati. Sono poi più o meno espli-
                 assecondando o anticipando i processi di   a degrado, ne mantiene vivo il ricordo   citamente considerati nei diversi strumenti
                 ricambio della massa rameale e, quando   collettivo garantendo il perpetuarsi del   di pianificazione del territorio, oltre a es-
                 necessario, prevenendo eventuali inci-  suo valore simbolico e culturale.  sere protagonisti di piani del verde, regola-
                 pienti problematiche strutturali. Data la   Ferma restando l’importanza dell’ar-  menti del verde e capitolati prestazionali.
                 natura transgenerazionale dell’albero l’ar-  boricoltura di accompagnamento, fon-  Sono infine esposti alla pubblica opinione,
                 boricoltura di accompagnamento implica   damento di tutte le buone pratiche di   spesso con esiti paradossali e contrastanti.
                 l’avvicendarsi di diversi arboricoltori sullo   governo, non tutti gli alberi si prestano   Per queste diverse ragioni, dettaglia-
                 stesso esemplare nel corso del tempo.  per collocazione o per caratteristiche indi-  re l’arboricoltura etica in termini pratici
                  L’arboricoltura palliativa viene   viduali a essere sottoposti all’arboricoltura   e operativi diviene quasi impossibile; si
                 applicata ad alberi in fase di irreversi-  palliativa o a quella conservativa.  rivela dunque più utile disporre di pochi
                 bile declino. Essa tiene conto non so-  Per questo, nel delineare un’arboricol-  e sintetici concetti declinabili in termini
                 lo dell’importanza sociale e culturale   tura etica, abbiamo bisogno di definire un   di diritti inalienabili degli alberi dai quali
                 dell’albero, maturata attraverso secoli   orizzonte comune che permetta all’arbori-  trarre generale ispirazione, riservando ad
                 di convivenza con l’uomo, ma anche   coltore, così come alla collettività che ospi-  altre sedi i possibili approfondimenti.
                 dell’implicito valore ecologico del vec-  ta gli alberi, di operare le scelte di volta in   Questi i diritti:
                 chio albero, ormai divenuto albero-ha-  volta più opportune. Tale orizzonte comune   •  diritto a tempo e spazio adeguati,
                 bitat. L’arboricoltura palliativa non ha   si concretizza nel riconoscimento dei diritti   • diritto all’autodeterminazione della
                 dunque la presunzione di migliorare le   inalienabili degli alberi.  forma,
                 condizioni generali dell’albero trattato,                       •  diritto alla crescita sottrattiva,
                 ma solo di garantirne il mantenimento   Per i diritti degli alberi  •  diritto al riciclo di sé stessi,
                 in seno alla collettività.       Spesso non ce ne rendiamo conto, ma   •  diritto al compimento del ciclo vitale,
                  L’arboricoltura conservativa, infine,   gli alberi sono ovunque.   •  diritto alla dignità del fine vita,
                 si occupa del trattamento dei vecchi al-  Essi interagiscono direttamente o indi-  •  diritto alla narrazione (a narrare ed es-
                 beri ormai morenti e morti garantendone   rettamente con molteplici attività umane   sere narrati).
                 dove possibile il lento riciclo, cercando di   e sono oggetto di diverse pratiche pro-  In questi pochi punti è riassunto un
                 ricreare al meglio condizioni vicine alla   fessionali che vanno dalla progettazione   principio di contrattualità. Noi accoglia-
                 naturalità di questo processo. L’arbori-  della città, alle attività di messa a dimo-  mo gli alberi nei consessi antropizzati e
                 coltura conservativa si muove dunque su   ra e di cura post-impianto, alle pratiche   riconosciamo loro alcuni diritti fondati su
                 un doppio binario. Da un lato riconosce e   agronomiche, fitoiatriche e arboricol-  rispetto, amore disinteressato e cura re-
                 enfatizza l’importanza ecologica del le-  turali, alle campagne diagnostiche per   sponsabile. Gli alberi, in cambio, ci forni-
                 gno morto quale risorsa di biodiversità.   l’accertamento della loro stabilità, per   ranno tutti i servizi ecologici, ecosistemici
                 Dall’altro lato, attraverso la conservazio-  non parlare dei bilanci ambientali già   e culturali di cui abbiamo bisogno.       n


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