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PARLIAMO DI...
A partire dal 2010, complici lavori
ARBORICOLTURA PALLIATIVA di adeguamento dell’asse stradale
sul quale si affacciava, la quercia ha
cominciato a manifestare sintomi di
deperimento patologico, ben presto
rivelatisi irreversibili. Pur a fronte
della gravità del quadro, in accordo
con l’amministrazione comunale,
si è comunque ritenuto opportuno
STEFANIA GASPERINI, GIOVANNI MORELLI dell’arboricoltura palliativa.
mantenere l’albero, secondo i principi
Quest’arboricoltura, di norma
supportata da adeguati accertamenti
circa la stabilità dell’esemplare,
prevede di accompagnarne il declino
garantendo ed enfatizzando le sue
funzioni ecologiche, anche attraverso
il mantenimento del legno morto,
la creazione di cavità
e il modellamento dei tagli necessari
al fine di simularle un’origine naturale.
L’arboricoltura palliativa permette
anche la convivenza dell’albero
con la collettività che lo ospita
preservandone il valore identitario,
culturale e testimoniale.
ambientali significa implicitamente sa- condivisi dalla collettività. non provare amore disinteressato per
crificare questa struttura emotiva, frutto Quando applicato all’albero, l’approc- i propri pazienti? Può dunque un buon
di relazioni transgenerazionali tra alberi cio etico si basa su tre concetti fonda- arboricoltore non provare amore disin-
e uomini - sia individuali che collettive mentali: rispetto, amore disinteressato teressato per gli alberi?
- sull’altare dell’efficientismo materiale: e cura responsabile. • La cura responsabile, atteggiamento
l’albero “buono” è un albero “utile”. • Il rispetto, sentimento dovuto a tutto che si riserva a qualcosa con cui in-
La seconda criticità riguarda invece la ciò che esiste indipendentemente dai tratteniamo un rapporto di reciproca
natura di vivente dell’albero, come tale vantaggi che ne possiamo trarre, si dipendenza emotiva, si basa sulla co-
dotato di una propria dignità assoluta, fonda, nel caso degli alberi, sia sulla noscenza e prevede il rispetto delle
indipendente dalla sua relazione con conoscenza di ogni esemplare e delle esigenze dell’albero in ragione del suo
l’uomo. In altre parole l’albero è “di per sue esigenze che sulla accettazione benessere. Quando applicata profes-
sé stesso” naturale portatore del diritto ad della sua profonda diversità. Sinte- sionalmente la cura responsabile si fa
una esistenza dignitosa che prescinde dai ticamente, conoscere e gestire gli arboricoltura etica.
vantaggi che noi possiamo trarne. alberi, così come convivere con essi,
Non è un problema tecnico, eviden- significa accettarne le peculiarità: la L’arboricoltura etica
temente. Oggi, in effetti, disponiamo sedentarietà, la transitorietà di forma L’arboricoltura etica, come abbiamo
di tutte le conoscenze, le tecnologie, le e dimensione, l’intima natura modula- visto, si concentra sul benessere dell’al-
professionalità utili e necessarie per ga- re, la crescita sottrattiva, il riciclo del bero. In questo senso l’arboricoltore divie-
rantire una esistenza dignitosa agli alberi legno morto e la transgenerazionalità. ne il rappresentante delle istanze arboree
urbani, eppure, semplicemente, non le • L’amore disinteressato - qui inteso co- presso la collettività, facendosi mediatore
applichiamo. Abbiamo bisogno di una me relazione emotiva ed empatica con pratico e culturale della convivenza tra gli
nuova prospettiva etica. l’oggetto della nostra attenzione - ren- esemplari arborei stessi e il contesto an-
de implicito il rispetto, giustificando tropizzato, in una logica di lungo periodo.
La prospettiva etica tutte le relazioni culturali, sociali e A questo scopo la pratica arboricoltura-
L’etica - dal greco antico èthos (ἔθος o identitarie che legano alberi e uomini le può essere efficacemente distinta in tre
ἦθος) - è una branca della filosofia tesa indipendentemente dagli aspetti stret- diverse branche tra loro consequenziali,
alla definizione dei fondamenti razio- tamente professionali. D’altro canto, segnatamente arboricoltura di accompa-
nali che ci permettono di assegnare uno per chi invece si occupa professional- gnamento, arboricoltura palliativa e arbo-
status deontologico alle azioni umane, mente di alberi, l’amore disinteressato ricoltura conservativa.
distinguendole in “buone, giuste e leci- conduce implicitamente alla cura re- L’arboricoltura di accompagna-
te”, oppure in “cattive, ingiuste e ille- sponsabile. Può forse un buon maestro mento, grazie all’interpretazione delle
cite”; il tutto in relazione a un modello non provare amore disinteressato per strategie morfogenetiche dell’albero, pre-
ideale riconducibile a concetti morali i propri allievi? Può un buon medico vede di seguire la naturale evoluzione s
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