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In ricordo di Giuliano Sauli




            Il nostro caro Giuliano, fondatore e presidente dell’Associazio-
            ne Italiana per l’Ingegneria Naturalistica (Aipin), ci ha inaspet-
            tatamente lasciati a 72 anni.
            Grande naturalista e botanico, laureatosi nel ’71 all’Università
            di Trieste in Scienze Naturali, è stato il primo ad avere l’in-
            tuizione di utilizzare le capacità biotecniche delle piante per
            interventi di difesa del suolo, drenaggio e riduzione del rischio
            idrogeologico in genere, associando le esigenze tecniche a
            quelle paesaggistiche.
            Dedito all’associazionismo, che ha trasmesso con incessante
            dedizione a molti di noi, è stato il capostipite di quella visione
            multidisciplinare, schematica ma quadripartita, che divenne di
            moda chiamare prima olistica e poi, più scientificamente, eco-
            sistemica. Oggi questa visione è divenuta corrente in tutte le
            associazioni tecniche (Aipin, Aaa, Aiapp, Ain, Siep-Iale e Si-
            gea) di professionisti dell’ambiente, riunitesi nel Coordinamen-
            to delle Associazioni Tecnico-Scientifiche per  l’Ambiente e il
            Paesaggio (Catap) che Giuliano per primo ha rappresentato.
            Insieme ad altri padri della materia, ha contribuito, in oltre   lutazioni di Impatto Ambientale del Mibact dal 1997 al 2008,
            30 anni, allo sviluppo dell’ingegneria naturalistica in Italia ed   consulente nel settore dell’ingegneria naturalistica per diversi
            Europa, perchè fondatore della Federazione Europea di Inge-  uffici speciali dal 2006 al 2011 e commissario straordinario
            gneria Naturalistica (Efib). La sua esperienza fuori dall’ambito   nelle regioni Campania, Friuli-Venezia Giulia e Lazio.
            europeo, favorita dalla conoscenza del tedesco e dell’inglese,   Quale docente a contratto, ha insegnato “Ingegneria naturali-
            si estendeva anche in Ecuador, Brasile, Azerbaijan iraniano,   stica e valutazione di impatto ambientale” presso le Università
            Australia e Stati Uniti.                        di Udine e di Trieste dal 2003 al 2014 e presso l’Università di
            Con lui abbiamo vissuto momenti intensi in tutte le occasioni   Nova Gorica (Slovenia) dal 2015 al 2017.
            (convegni, corsi di formazione, consigli e assemblee) che ci   Pur non essendo l’Aipin un ordine professionale, è riuscito a fare
            hanno visto coinvolti. È stato il padre antesignano della materia   in modo che l’associazione venisse disciplinata ai sensi degli
            ed è riuscito a riunire gli idealisti (seppur pragmatici ed empiri-  art. 4,7 e 8 della L. 4/2013 e che i soci esperti potessero essere
            sti) di tutte le regioni d’Italia in una grande famiglia, nata su so-  formalmente e giuridicamente riconosciuti come esperti della
            lidi principi e basata sulla deontologia tecnica e professionale.  materia. Perchè, benchè fossimo tutti appartenenti alla famiglia
            Senza di lui non si sarebbe sviluppata l’amicizia e l’intesa con   Aipin, il grande rigore tecnico e disciplina interna ci ha portato
            veri e propri pionieri dell’ecologia del paesaggio, della geo-  a istituire la classificazione in soci esperti ed esperti docenti, gli
            logia ambientale e delle altre professioni per l’ambiente, né   unici legittimati a tenere corsi per conto dell’associazione.
            sviluppata quella sete di conoscenza crescente nei confronti   Per molti di noi Giuliano è stato il riferimento reale e concre-
            di chi si occupa del territorio.                to dell’idea di poter rimediare ai danni inflitti alla natura, che
            Giuliano era naturalista, ma ragionava alla pari con i tecni-  da studenti universitari ci aveva affascinato ma, senza di lui,
            ci tradizionali, intuendo  che l’ingegneria “in grigio”  avrebbe   sarebbe rimasta solo teoria: con l’innovazione dell’apprendi-
            dovuto, prima o poi, fare i conti con la biologia e quindi era   mento tramite i cantieri didattici, ci ha insegnato a imparare
            opportuno  che  questa  le  venisse  in  aiuto.  Da  qui  la  conia-  le tecniche realizzandole con le nostre mani e a superare i
            zione dell’ossimoro “ingegneria naturalistica”, che per noi si è   problemi tecnici affrontandoli sul campo.
            trasformata in una filosofia tecnica e di vita.  Memorabile, tra i tanti, il cantiere di Casalecchio sul Reno del
            Ha creato una rete di “missionari” che, come diceva spesso   1998 e il corso per soci esperti in Friuli-Venezia Giulia, le cui
            con orgoglio, è divenuta lo strumento per divulgare un patrimo-  immagini e sensazioni ci restano impresse nella memoria.
            nio di conoscenze indispensabili per le diverse professionalità.  Senza paura di sperimentare, siamo stati incoraggiati a trovare
            Durante la sua quarantennale esperienza lavorativa, anche   nuove tecniche e una “via mediterranea” con specie “vicarianti”,
            quale socio fondatore della società di consulenza ambienta-  come diceva lui, diverse dal salice. Con lui abbiamo lottato per
            le Naturstudio di Trieste, ha pubblicato circa 150 lavori (linee   la biodiversità e sperimentato formulazioni di idrosemina natu-
            guida per Apat/Ispra, per il Ministero dell’Ambiente, della Tutela   ralistica che avessero prestazioni biotecniche elevate. Tuttavia,
            del Territorio e del Mare e per la Regione Lazio, memorie pre-  tante altre innovazioni aveva in mente con e per ognuno di noi.
            sentate a congressi ecc.). Ma, nei suoi scritti di ingegneria na-  Giuliano lascia un solco tecnico inestimabile, ma anche un vuoto
            turalistica, la sua deontologia professionale emergeva sempre,   difficilissimo da colmare per il suo carisma, la capacità di dialo-
            anche attraverso schemi che sono divenuti basilari per noi. Nel   go, di sintesi, di equilibrio e di mediazione. E anche per la sua
            2015, uno dei suoi ultimi lavori - “Compendio di ingegneria na-  meticolosità, il linguaggio misurato e appropriato, la sottile ironia.
            turalistica per docenti e professionisti: analisi, casistica ed ele-  Ora dobbiamo tornare a essere tutti “missionari”.
            menti di progettazione” - ha completato il quadro della materia.  Ciao, Giuliano.
            Giuliano è stato componente della Commissione per le Va-                 Il Consiglio Nazionale Aipin

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