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GESTIONE





              Micorrize: alcuni testi di riferimento

              “Current Advances in Mycorrhizae Research”, di Gopi K.   “A New Tree Biology and Dictionary” di Alex Shigo, Shi-
              Podila and David D. Douds, APS Press  - The American   go and Trees Associates
              Phytopatological Society.                     Il testo, come tutte le pubblicazioni di Alex Shigo, tratta la
              Il testo, pubblicato nel 2000, rappresenta un utile strumento   materia delle simbiosi radicali in modo esaustivo ed efficace,
              per conoscere le principali tipologie di funghi micorrizogeni,   con il ricorso anche a molte fotografie di campioni. Il comples-
              studiare i loro meccanismi di sviluppo e di riconoscimento   so mondo degli alberi, delle interazioni con gli altri organismi
              dei tessuti radicali, conoscere i processi che portano all’in-  viventi, dei processi di mutualismo e di difesa sono descrit-
              staurarsi della simbiosi a partire dal superamento delle ri-  ti con un approccio olistico, che non trascura le molteplici
              sposte di difesa attuate dalla pianta e dalla colonizzazione   variabili del contesto antropizzato. Tutti gli studi effettuati da
              dei suoi tessuti. Il libro propone diversi lavori universitari di   Alex Shigo sono incentrati sulla comprensione della biologia
              vari autori, che aiutano a comprendere meglio la biologia   dell’albero, e degli organismi che interagendo con l’albero
              dei funghi micorrizogeni.                     creano un sistema in grado di operare in perfetto equilibrio.
              “Mycorrhyzal Symbiosis”, seconda edizione, di S.E. Smith   ACER ha trattato di micorrize nei seguenti articoli:
              e D.J. Read, Academic Press                   • “Le micorrize: tipi e funzioni”, in “Le basi di ACER”, a cura di
              Questa seconda edizione del testo,  pubblicata a 13 anni   Alessio Fini, ACER 4/2011;
              dalla prima uscita, affronta un importante lavoro di aggior-  • “Le micorrize: fattori che determinano la simbiosi”, in “Le
              namento e revisione della grossa mole di lavori scientifici   basi di ACER”, a cura di Alessio Fini, ACER 5/2011;
              prodotti sulle micorrize. Il libro tratta della loro classificazio-  • “Le micorrize: metodi di moltiplicazione su larga scala”, in
              ne e illustra i meccanismi d’azione grazie ai quali si instaura   “Le basi di ACER”, a cura di Alessio Fini, ACER 6/2011;
              la simbiosi fungo-radici. Il lavoro è considerato uno dei più   • “Per i più esigenti - Inoculo con micorrize specifiche”, di
              completi e dettagliati testi sulla fisiologia dei funghi micorri-  Francesco Ferrini e Alessio Fini, ACER 4/2012.
              zogeni, che tratta della loro importanza ecologica e dell’im-  Gli abbonati ad ACER possono scaricarli accedendo con il co-
              plicazione dell’uso delle spore fungine.      dice abbonato all’area riservata di www.ilverdeeditoriale.com.




              s  Potendo ottenere il carbonio neces-  dagli attacchi di alcuni insetti. Recen-  contenuto di sostanza organica, spesso
            sario per wla nutrizione solo da piante   temente, si è scoperto che i funghi Vam   è compattato e con valori di pH estremi.
            in grado di fotosintetizzare, i funghi   producono un essudato glicoproteico   Gli alberi devono avere la capacità di
            micorrizogeni non possono crescere e   mentre sono in associazione con le radi-  produrre nuove radici assorbenti funzio-
            svilupparsi fino a quando non entrano in   ci. Questo composto organico, chiamata   nali. Il suolo deve contenere una certa
            associazione con le proprie piante ospiti.   glomalina, gioca un ruolo importante   quantità d’inoculi di micorrize, neces-
            In cambio, espandono il micelio nel suo-  nella stabilità degli aggregati del suolo.  saria per formare un’abbondante mi-
            lo aumentando la superficie attiva delle                         corrizazione sulle nuove radici, e deve
            radici, permettendo alla pianta ospite di   Considerazioni pratiche  avere un adeguato contenuto di sostanza
            assorbire maggiori quantità di acqua,   Nel tentativo di “addomesticare” gli   organica con un’elevata carica microbi-
            azoto e minerali essenziali. Si stima che   alberi delle foreste, l’uomo li ha rimossi   ca associata, utile per favorire i naturali
            una pianta dovrebbe avere a disposizione   dal loro sito naturale per farli crescere in   rapporti tra radice e suolo. Si ritorna in
            approssimativamente una quantità cento   una miriade di ambienti artificiali e arte-  sostanza all’assunto iniziale sulla fonda-
            volte superiore di zuccheri ed energia per   fatti. Gli alberi possono essere presenti in   mente importanza di un suolo di qualità
            riuscire a formare radici assorbenti suf-  una determinata area sia prima che dopo    per la buona riuscita di una coltivazione.
            ficienti a coprire una superficie uguale a   l’intervento umano (quandi trapiantati).   Nei terreni urbani è spesso necessa-
            quella presente in radici micorrizate.   Le radici di esemplari preesistenti sono   rio ricorrere all’apporto artificiale di
              Le radici con micorrize persistono di   spesso danneggiate da mezzi meccanici   sostanza organica, di spore di funghi
            più rispetto alle radici assorbenti non   di scavo, fossi di drenaggio, livellamento   micorrizogeni e di altri microrganismi
            colonizzate, incrementano la tolleranza   e compattamento del terreno, pavimenta-  utili. Purtroppo l’uomo crea per gli albe-
            delle piante ospiti alla siccità, al com-  zioni di strade e marciapiedi. Quelli tra-  ri situazioni così artificiali e di difficile
            pattamento del suolo, alle alte tempera-  piantati vengono messi a dimora nel nuo-  sopravvivenza che risulta di vitale im-
            ture nel terreno, ai metalli pesanti, alla   vo sito con un apparato radicale ridotto,   portanza fornire aiuti biologici esterni
            salinità del suolo, alle tossine organiche   spesso meno del 10% di quello originario   e mirati. Ma quanti capitolati d’appalto
            e inorganiche e agli estremi di pH del   in vivaio: sono necessari anche 10 anni   prevedono l’impiego di tali sostanze
            suolo. Le difendono inoltre da alcune   perché ritorni funzionale e assorbente.   e quanti operatori ne tengono davve-
            malattie radicali provocate da funghi   Nella maggior parte dei siti costruiti   ro conto quando mettono a dimora un
            patogeni e nematodi, e le proteggono   dall’uomo, il terreno ha un bassissimo   nuovo albero?                                      n


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