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ne (Cornus sanguinea, Sambucus spp., PARLIAMO DI... ESTRATTO DAM
Crataegus monogyna e Prunus spinosa)
sono molto appetite dall’avifauna. stati suddivisi secondo un criterio ACER
dimensionale. Quelli con dimensione
Le medesime specie vengono anche maggiore sono stati disposti a gruppi © IL VERDE EDITORIALE
utilizzate, in città oppure nei giardini, in monospecifici di forma irregolare lungo MILANO
varietà ornamentali specificamente sele- le sinusoidi impostate per la messa a
zionate, spesso più esigenti in termini dimora degli alberi in corrispondenza tudini nostrane, altre invece meno.
manutentivi e più delicate in termini di delle chiarie poste in mezzo al bosco. Definita solitamente come una forma-
adattabilità a condizioni difficili dal
punto di vista ambientale. Gli arbusti di dimensione inferiore zione costituita da piante con fusti poli-
sono stati sempre posizionati a gruppi cormici di ridotta dimensione, la
Per la rievocazione del bosco, oltre monospecifici di forma irregolare, ma macchia mediterranea è spesso molto
alla corretta scelta delle specie, sono con una densità maggiore e in numero di densa e caratterizzata dalla presenza di
stati necessari un’attenta progettazione 20-50 esemplari, posti davanti alle file un nutrito numero di specie.
e l’utilizzo di materiale vivaistico delle alberate e al loro piede, a formare
adeguato. Sono stati dunque selezionati fasce di profondità di oltre 2,5 m. Tra quelle arbustive più tipiche e
arbusti con portamento il più possibile utilizzate nel progetto figurano Spartium
irregolare (naturaliforme), caratterizza- Il posizionamento degli arbusti ha junceum (ginestra odorosa), Cytisus
ti da maggiore variabilità dimensionale. seguito anche le caratteristiche ecologi- scoparius (ginestra dei carbonai),
che delle diverse specie e in particolare Ruscus aculeatus (pungitopo), Myrtus
A tale scopo, la selezione e l’acquisto il loro grado di eliofilia. communis (mirto), Pistacia lentiscus
delle piante sono stati previsti con (lentisco), Pistacia terebinthus (terebin-
adeguato anticipo, e sono state opportu- Sulla collina to), Thymus spp. (timo), Arbutus unedo
namente impostate le attività di coltiva- mediterranea (corbezzolo), Rosmarinus officinalis
zione in vivaio, con particolare riferi- (rosmarino), Erica scoparia (scopa),
mento alle potature. Sulla collina mediterranea, all’estre- Erica arborea (erica arborea), Junipe-
mità orientale del sito espositivo, sono rus communis (ginepro comune) e Juni-
Grande attenzione è stata inoltre riser- stati ricreati diversi paesaggi: querceto perus oxycedrus (ginepro rosso), Phil-
vata al loro posizionamento nei vivai misto a roverella, foresta sempreverde lyrea latifolia (fillirea latifoglia) e Phil-
durante la fase di coltivazione, per garan- mediterranea, sughereta e oliveto. lyrea angustifolia (fillirea angustifoglia),
tire lo spazio sufficiente ed evitare strut- Cistus incanus (cisto rosso) e Lavandu-
ture eccessivamente filate e regolari. Si sono pertanto resi necessari una la stoechas (lavanda selvatica).
semplificazione e un adattamento delle
Particolarmente delicata è stata la loro specie impiegate, per ridurre i problemi Phillyrea latifolia e Phillyrea angu-
successiva disposizione nell’ambito connessi alle condizioni climatiche stifolia, così come Pistacia lentiscus e
della foresta. A tal fine, gli arbusti sono differenti. Le specie più rappresentate Pistacia terebinthus, rientrano nel grup-
sono in gran parte adatte anche alle lati- po dei cosiddetti arbusti e alberetti scle-
rofilli (ossia con foglie coriacee) che
compongono la macchia mediterranea
ed entrano nel piano inferiore della fore-
sta mediterranea potenziale.
Fioriture e biodiversità nel Giardino delle farfalle
Considerato che un giardino, anche piccolo, può svolgere tilla reptans, Plantago media, Trifolium pratense, Coronilla mini-
importanti funzioni ecologiche, l’Ufficio di piano Expo 2015 ma, Raphanus raphanistrum, Medicago sativa, Bromus erec-
ha studiato un ambizioso progetto per la realizzazione di un tus, Urtica dioica, Rumex acetosella, Althaea cannabina; tra le
accogliente Giardino delle farfalle all’ingresso dell’Esposizione attrattive Lavandula angustifolia, Verbena pulchella, Centranthus
universale. Lungo le fasce verdi dell’ingresso Est di Expo 2015 ruber, Aster amellus, Solidago virgaurea, Lonicera caprifolium,
prenderà forma un ecosistema che, nelle intenzioni proget- Iberis umbellata, Primula vulgaris, una collezione di Salvia spp.
tuali, costituirà una gradita dimora per alcune specie di farfal- e le specie arbustive Ceanothus thyrsiflorus, Buddleja davidii,
la. Vi si combineranno specie erbacee e arbustive, che rega- Syringa vulgaris, Weigela florida. Oltre alle oltre 30 erbacee e
leranno fioriture dalla primavera all’autunno, di varie forme e arbustive attrattive/nutrici è stata prevista la messa a dimora di
colori. Questo spazio per le farfalle, con specie nutrici di bruchi alberi e arbusti legati alla tradizione agricola e alimentare
e specie attrattive dei lepidotteri, si estenderà su circa 3000 m2. quali Tilia cordata, Pyrus communis, Prunus avium, Juglans
Parte del giardino andrà, inoltre, a costituire la vegetazione regia, Castanea sativa, Acer campestre e Quercus robur e
dei tetti verdi intensivi, previsti a copertura degli edifici di servi- Crataegus monogyna, Prunus spinosa, Cornus sanguinea,
zio (nella rampa di ingresso) e di altri spazi tecnici, implemen- Viburnum opulus, Viburnum lantana, Ilex aquifolium, Ligustrum
tando la sua missione di progetto ecosostenibile. vulgare, Cornus mas, Berberis vulgaris, Spartium junceum.
Tra le specie nutrici introdotte si ricordano Viola odorata, Poten-
Ufficio di piano Expo 2015
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