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PARLIAMO DI...
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s privato. Le priorità sono quelle di F.F.: Analizzando l’emergenza sanita- sottolineato. Ho anche già avuto modo
partecipare attivamente alla costruzio- ria, che tuttavia ha probabilmente ori- di dire che «vendere una pianta è come
ne delle città post-pandemia attraverso gine da una ben più grave crisi ambien- vendere una medicina: una medicina bio-
lo sviluppo di progetti di lungo termine tale, emergono alcuni punti importanti: logica, a impatto zero, che non fa bene
che siano del territorio, per il territorio e, • la pandemia Covid-19 è un duro pro- solamente al corpo, ma anche allo spiri-
ovviamente, nel territorio; in linea con le memoria del nostro rapporto disfunzio- to». Il ruolo del vivaista è quindi quello
indicazioni distrettuali guardiamo a pro- nale con la natura; di essere parte attiva nella costruzione di
getti che garantiscano risultati rilevanti, • gli studi dimostrano che la deforesta- ambienti salutari e contribuire al benes-
sostenibili e durevoli. Il settore ha poten- zione e la perdita di fauna selvatica cau- sere dei cittadini e non solo.
zialità enormi e, in questo momento, è di- sano un aumento delle malattie infettive;
ventato strategico e credo fortemente che • la metà del Pil mondiale dipende forte- Vivaismo e ricerca: qual è oggi lo stato
il vivaismo debba essere fra i principali mente o moderatamente dalla natura. Per dell’arte?
drivers del cambiamento, della crescita ogni euro speso per il ripristino ambien- F.F.: Purtroppo per anni la ricerca nel
“verde” delle città dopo la pandemia. tale, ci si può aspettare almeno 9 euro di settore vivaistico è stata negletta. Anche
benefici economici. E questo è un dato su adesso, con delle richieste di produzione
Com’è cambiata la percezione del ver- cui dovremo riflettere perché l’ambiente, neanche immaginabili qualche anno fa,
de urbano durante il periodo Covid-19 e nel caso specifico, intendo soprattutto gli investimenti nella ricerca ministeriali
e come si modifica di conseguenza il quello urbano, lo si costruisce a partire sono fermi allo 0,0004% del giro d’affari
ruolo del vivaista? dai vivai. Questo deve essere fortemente del settore florovivaistico, contro una già
bassa media nazionale di investimenti in
tutti i settori della ricerca, dell’1,4%. Ep-
pure, ci sono numerose motivazioni che
richiederebbero un impegno pubblico
per la ricerca di settore fra le quali, come
indicato da Romano e Ferrini (comuni-
cazione personale), sono da evidenziare:
• elevato turnover degli assortimenti
merceologici cui bisogna rispondere con
l’introduzione in coltura di nuove specie/
varietà e/o nuove modalità produttive;
• nuovi consumi che la crisi epidemio-
logica ha stimolato (home-gardening,
interior landscaping ecc.);
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e dei consumi, per cui la produzione na-
La pandemia da Covid-19 ha fatto emergere nuove sensibilità e richieste di verde zionale deve risultare competitiva in uno
sia dal settore pubblico che dai cittadini. scenario sempre più ampio e complesso;
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