Page 62 - Paesaggio Annual 2015
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PAESAGGIO ANNUAL

▼  Di primo acchito possono deludere:           tamente controllata da tecnici armati di      Conclusioni
 sembrano abbandonati, trascurati, cosa         buona volontà e il turista è invitato a
 che inevitabilmente mette a disagio.           sperimentare avventure eccitanti in           Citando lo scrittore Tino Franza:
                                                seno alla natura primordiale: non si
   Entrandovi però si comprende che             prestano a nessuna finzione, a nessuna        “Passeggiare per antichi sentieri, è una
 non si tratta di luoghi neutri. Sono           messinscena! In questi luoghi, che da
 luoghi sempre brulicanti e pieni di vita,      soli riescono a preservare la propria         forma del camminare che, senza esclu-
 dove si impara ad ascoltare lo spirito         anima, non vanno sperimentati inter-
 degli alberi, degli animali, dell’acqua e      venti edulcoranti per la civiltà del turi-    dere il piacere e il godimento del lento
 delle pietre. In tutte queste forme di vita    smo”. (Jorn de Précy, 1912)
 si può riconoscere la traccia di un                                                          andare a piedi, in Sicilia tende a farci
 linguaggio superiore.                            Oggi centinaia di escursionisti prove-
                                                nienti da tutt’Europa esplorano questi        sentire parte cosciente di paesaggi
   Solo in questi luoghi ci accorgiamo          luoghi dal fragile equilibrio percorrendo
 che l’aria che si respira è diversa e altret-  la rete sentieristica recuperata e intuisco-  millenari in cui l’azione dell’uomo è
 tanto differente è la qualità della luce. Lo   no che questi luoghi non vanno violati.
 spazio è come carico di una strana densi-      All’attento osservatore non sfugge che la     fortemente legata alla natura; è spesso
 tà, di una profondità insondabile, come        fruizione è discreta e riguardosa.
 se qualcosa della vita di quegli uomini e                                                    un camminare tra segni e oggetti
 donne che lì hanno lavorato, pregato,            Per questi motivi la mano illumina-
 amato, sofferto e sognato, avesse resisti-     ta del gestore si è limitata a interveni-     dell’uomo che richiamano il passato.
 to allo scorrere del tempo, via via modi-      re di tanto in tanto, per falciare l’erba e
 ficando il sito fino a farne ciò che è.        i rovi o per tagliare qualche ramo affin-     In particolare nel tavolato degli Iblei,
                                                chè i sentieri antichi recuperati restas-
   “Per un attimo ci rendiamo conto che         sero praticabili, per evitare che divenis-    l’altopiano della Sicilia Sud Orientale a
 ci troviamo in veri luoghi. Luoghi avvol-      sero foreste impenetrabili. Sono basta-
 ti da misteri. Luoghi custodi di storie        ti questi semplici interventi, con l’obiet-   cavallo fra le provincie di Ragusa e
 antiche. Luoghi di silenzio. Ma questi         tivo di ripristinare e conservare la rete
 luoghi non devono essere trasformati in        dei sentieri e salvaguardare le emergen-      Siracusa, una passeggiata può diventa-
 scenari teatrali dove il turista esprime la    ze paesaggistiche naturalistiche e
 propria capacità di meravigliarsi di fron-     archeologiche, a sensibilizzare i viag-       re non solo un movimento nello spazio,
 te al mondo. Questi luoghi non vanno           giatori ad apprezzare i luoghi così come
 trasformati in spazi protetti, in musei a      sono, affinchè tutti cooperino per            ma anche nel tempo: da una parte il
 cielo aperto, in “riserve” o “parchi natu-     mantenerli funzionali e vitali.
 rali” in cui la natura selvaggia è perfet-                                                   tempo geologico, dell’ordine di undici

                                                                                              milioni di anni, nel corso del quale si

                                                                                              sono costituite le strutture portanti del

                                                                                              territorio, le forme geologiche, le cave

                                                                                              iblee, il manto vegetale, dall’altra il

                                                                                              presente, il tempo storico di tremila

                                                                                              anni, che ha portato alla costruzione di

                                                                                              paesi e campagne.

                                                                                              Ecco che l’attraversamento di un

                                                                                              paesaggio, l’esperienza paesistica vissu-

                                                                                              ta, assume finanche valenze formative;

                                                                                              sicchè nell’istante stesso in cui diventia-

                                                                                              mo più consapevoli dei paesaggi vici-

                                                                                              no a noi ci sentiamo più responsabili

                                                                                              della loro costruzione”.  ■

                 Fai conoscere ACER ad amici e colleghi!
   Di’ loro di sfogliare online e gratuitamente il numero 1/2015 su

   http://www.ilverdeeditoriale.com/FlipBook/ACER-1_15/ACER-1_15.html
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