Page 61 - Paesaggio Annual 2015
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PAESAGGIO ANNUAL

Un elemento caratterizzante del bosco ripariale del fondovalle (a sinistra) sono le antiche concerie e tintorie (a destra),
che sfruttavano la presenza dell’acqua e del tannino contenuto nelle piante per effettuare la pulizia delle pelli.

ne avvenuta a causa del terremoto nel           (dafne), Cistus monspeliensis (cisto mari-   ne fra lavoratori e commercianti. Produ-
1693. Il sito prescelto per la città, posta     no) e Calycotome spinosa (calicotome).       zioni che venivano comunemente espor-
sulla cima del monte Alveria, era infatti       Qua e là nella roccia assolata compaiono     tate via mare attraverso le imbarcazioni
una naturale roccaforte cinta da cave           Erica spp. (erica), Ampelodesmos mauri-      che salpavano per il Mediterraneo dal
profonde e fossati scavati dalla natura.        tanicus (disa), Rosmarinus officinalis       vicino porto (caricatore) di Vendicari.
                                                (rosmarino), Thymus vulgaris (timo),
  Sin dai tempi remoti Noto ha derivato         Euphorbia spp. (euforbia) e Chamaerops         Queste concerie, per numero, dimen-
la sua economia dalla cava (canyon) del         humilis (palma nana).                        sione e concentrazione erano forse più
fiume Carosello, utilizzandone i prodotti                                                    importanti di quelle ancora oggi attive
della vegetazione spontanea e le acque            Nel silenzio e nella bellezza di colo-     in Marocco nella città di Fes.
limpide che abbondantemente fluivano            ri e profumi, come sospesi nel tempo, si
dalle sorgenti che alimentano il fiume che      può ascoltare il mormorio del fogliame,        Questi luoghi sembrano essere abita-
scorre all’interno del canyon. Le opportu-      il canto degli uccelli e il rumore dell’ac-  ti dall’invisibile, come quelli sull’alto-
nità offerte dall’acqua agevolarono la          qua, in una sorta di “foresta primordia-     piano, cumuli di pietre di 3000 anni di
nascita e la crescita della città.              le”. Lungo il corso del fiume appaiono       storia dove ancora resistono i ruderi
                                                cascate d’acqua corrente e rocce con         dell’antica città di Noto, distrutta dal
Il presente                                     le pareti bucate: antichi ipogei e canali    terremoto del 1693. Qui basta una sola
  Il paesaggio naturale, dalle cime del         trasformati in industrie. In alcuni tratti   pietra per raccontare una storia.
                                                la giungla di liane d’edera custodisce i
monte Alveria fino alle fertili pianure di      luoghi più suggestivi: veri e propri           Se questi luoghi hanno conservato
Contrada Durbo a Noto, oggi si presenta         simulacri nascosti dalla vegetazione.        un’anima, è perché l’avanzata massiccia
come una fitta e intricata boscaglia medi-                                                   della storia li ha risparmiati. Sono, insom-
terranea: addentrandosi per uno degli anti-       I mulini che sfruttavano la forza          ma, dei superstiti, dei luoghi “fantasma”.
chi percorsi che scendono tortuosi a valle      dell’acqua per macinare il grano sono
e poi percorrono adagio il corso del fiume      ancora visibili nella valle: ma sono le        Un tempo luoghi di fatica, di lavoro
si trovano alberi tra cui Salix spp. (salice),  decine di concerie, gualchiere e tintorie    duro, di economia, di ricchezza, una
Quercus ilex (leccio), Q. pubescens (rove-      l’elemento principale di questo paesag-      volta lasciati a se stessi hanno raggiun-
rella), Populus spp. (pioppo), Platanus         gio. In queste fabbriche il passaggio        to la perfezione solo secoli dopo.
spp. (platano) e Fraxinus spp. (frassini).      dell’acqua, insieme all’azione dei tanni-
Più avanti si scoprono luoghi più aperti,       ni contenuti nelle piante come Rhus            Dopo l’abbandono dell’uomo, il
dove alti cespugli fioriti di Nerium olean-     coriaria (sommacco siciliano), Myrtus        genio di questi luoghi, piuttosto che
der (oleandro) si stringono alla macchia        communis (mirto) o Pistacia lentiscus        leggersi nella freddezza della perfezio-
arbustiva formata da Smilax aspera (salsa-      (lentisco), che qui crescono spontanea-      ne geometrica delle vasche circolari e
pariglia nostrana), Rhamnus alaternus           mente, consentiva la pulizia delle pelli.    rettangolari delle concerie o nei canali
(alaterno), Myrtus communis (mirto),            Una produzione stupefacente per quanti-      scavati in galleria o nelle mole cerchia-
Pistacia lentiscus (lentisco), Daphne spp.      tà, che coinvolgeva un’intera popolazio-     te dei mulini, va ricercato nel loro
                                                                                             complesso, nel rapporto con il loro
                                                                                             intorno, la natura selvaggia che li ospi-
                                                                                             ta, li nasconde e li protegge.
                                                                                                                             ▼

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