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GESTIONE
M Al tempo stesso, però, una scelta
accurata delle specie, la corretta regima-
zione delle acque e una manutenzione
puntuale e professionale consentono di
realizzare superfici sportive che rispon-
dano alle esigenze di utilizzo orario
delle società di calcio.
Il crescente successo
delle macroterme
Negli ultimi dieci anni, il mondo dei
tappeti erbosi sportivi ha visto un
progressivo aumento dell’impiego di
macroterme, non esclusivamente varietà
migliorate di Cynodon dactylon (grami-
gna o Bermudagrass, com’è chiamata
negli Stati Uniti) ma ibridi interspecifici,
come Cynodon dactylon x Cynodon tran-
svaalensis. Una scelta, quella delle macro-
terme, promossa dalla necessità di ridur-
re gli input e gli sforzi manutentivi, utiliz-
zando specie più adattabili alle condizio-
ni climatiche medie italiane.
È evidente, infatti, che a un tappeto
erboso maturo di gramigna, sterile o ferti-
le, sia sufficiente un apporto irriguo più
che dimezzato rispetto a un prato di
microterme (Poa spp., Lolium perenne
e Festuca spp.). Inoltre, l’impiego di fito-
farmaci si riduce di più dell’80% (fino ad
arrivare alla completa eliminazione) e su
terreno naturale l’apparato radicale molto
esteso consente un’elevata riduzione degli
apporti fertilizzanti.
Consociazione
macro-micro
Da un punto di vista climatico, l’Italia è
nella cosiddetta fascia di transizione,
compresa tra il clima equatoriale e il clima
nordico, che si estende in entrambi gli
emisferi tra il 27° e il 50° parallelo circa.
Di conseguenza, l’estate è mediamen-
te troppo calda per le specie microterme e
le temperature invernali inducono in
dormienza le macroterme, che perdono
colore. Siccome in Italia “prato” è sino-
nimo di “verde”, si interviene con una
trasemina di Lolium perenne con dosi
variabili da 30 a oltre 150 g/m2 di seme,
come accade spesso negli stadi di serie A.
Negli Stati Uniti soprattutto, ma anche
nella mediterranea Spagna, le superfici
ampie, golf e parchi, non vengono trase-
minate (con un risparmio che si aggira
intorno a 0,30-0,50 Euro/m2), per rispetta-
re la naturalità della specie.
La trasemina nasconde e mimetizza la
presenza di infestanti, che penalizzerebbe-
ro decisamente il manto dal punto di vista
estetico, evitando la necessità di interveni-
re con erbicidi.
Il tappeto erboso consociato gramigna
con microterma Lolium perenne, sfrutta i
vantaggi di entrambe le specie, ottimizzan-
do gli sforzi manutentivi.
La gramigna abbatte infatti i costi della
manutenzione primaverile ed estiva e, con
il suo apparato radicale e la rete di culmi
striscianti ipogei, i rizomi, ed epigei, gli
stoloni, assicura stabilità al terreno anche
nel periodo di dormienza invernale.
In autunno e inverno la gestione di
Lolium perenne riserva sicuramente mino-
ri problematiche rispetto all’estate. In un
tappeto erboso consociato la gramigna
riveste la funzione svolta in un campo ibri-
do dai filamenti sintetici: garantire la stabi- can also be substantially reduced.
lità e la copertura della superficie.
Nuove varietà
L’introduzione di Bermudagrass, è stata
facilitata dalla disponibilità di nuove varie-
tà, frutto dei programmi di miglioramen-
to genetico condotti da varie università
americane.
Tra i centri di ricerca d’oltreoceano,
sicuramente la Georgia State University
ha contribuito significativamente alla
diffusione della gramigna nel mondo: già
negli anni ’60 Glenn Burton selezionò la
varietà ‘Tifway 419’(ibrido sterile), anco-
ra oggi ritenuta lo standard di riferimento
mondiale per Bermudagrass.
L’Oklahoma State University ha inve-
ce concentrato le sue ricerche su varietà
maggiormente resistenti al freddo, una
delle problematiche della gramigna
maggiormente temuta dagli operatori.
In Italia il freddo non rappresenta un
problema preoccupante. Se si escludono
le aree al di sopra dei 1500 metri slm,
infatti, le temperature invernali non sono
così rigide da compromettere il tappeto
erboso, come è stato dimostrato dagli otti-
mi risultati ottenuti con la varietà ‘Patriot’
(ibrido sterile) nel Nord Italia, adottata per
esempio sulle piste del Golf club Montec-
chia a Selvazzano Dentro (PD).
Le varietà sterili sono più resistenti alle
Summary
MIXED TURFS / M
The Best of Each
Decisions taken in prestigious
professional soccer stadiums
have rekindled the debate
between the supporters of either natu-
ral or artificial grass.
A necessary premise is that each tech-
nique is a tool in the hands of indus-
try professionals to provide the best
solution for their specific situation.
Over the last decade, the use of warm
season grasses has progressively
increased for playing fields, not exclu-
sively improved varieties of Cynodon
dactylon (Bermudagrass), but inter-
specific hybrids.
A mature Bermudagrass field needs
less than half the amount of irrigation
than a cool season grass lawn, the use
of plant protection products is reduced
by over 80% and the use of fertilizers
A mixture of Bermudagrass with the
cool season grass Lolium perenne
gains the benefits of both species and
reduces maintenance. The presence of
Bermudagrass cuts spring/summer
maintenance costs and with its root
system, rhizomes and stolons, ensures
soil stability even while dormant in
winter. In the autumn and winter, the
management of Lolium perenne is
less challenging than in the summer.
In a mixed lawn, Bermudagrass
acquires the function of the synthetic
fibres in artificial grass, i.e. it ensures
surface stability and cover.
The adverse environmental condition
which is most difficult to fight is
shade, and one can mention shade
tolerance, as is the case of the hybrid
variety ‘Celebration’ used at the
Maracanà and in three additional
covered stadiums during Brazil 2014.
The popularity of Bermudagrass is
shown by certain key examples,
among which, in soccer, the Olympic
stadium in Rome, the Sant’Elia stadi-
um in Cagliari or the San Paolo stadi-
um in Naples.
As to golf, converting the Golf
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