Direttori e tecnici pubblici giardini: assemblea a Mantova“La città del futuro: parchi periurbani e opere a verde di mitigazione ambientale” è stato il tema dell’Assemblea nazionale dell’Associazione direttori e tecnici pubblici giardini svoltasi a Mantova dal 5 al 7 giugno scorsi. Si tratta di una questione di forte valenza sociale, come ha ricordato il Sindaco Fiorenza Brioni nel salutare gli oltre 250 convegnisti giunti da ogni parte d’Italia. Del resto, il verde è una disciplina che percorre trasversalmente ogni fattore di sviluppo, in quanto propone un “bello” utile al nostro futuro, ha affermato Anzio Negrini, direttore di Mantova Ambiente Gruppo Tea, che ha curato l’organizzazione dell’evento. L’associazione ha festeggiato da poco il mezzo secolo di vita, ha precisato il presidente Gianpaolo Barbariol. In questo periodo il contesto in cui si muove il verde pubblico italiano è molto cambiato e la globalizzazione trova l’Italia impreparata, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture che comprendono anche corridoi verdi, boschi periurbani e altri spazi aperti che svolgono pure una funzione didattica per le giovani generazioni. Ne sono un esempio i modelli di agricoltura periurbana spagnoli presentati da Josep Montasell Y Dorda, direttore del Parco agrario del Baix Lilobregat. In Italia l’attenzione alla realtà agricola adiacente alle città è decisamente minore, ha sottolineato Giovanni Sala, direttore della rivista ACER; tuttavia una recente legge della Regione Lombardia ha stabilito che gli interventi che sottraggono superfici agricole devono essere compensati dalla realizzazione di nuove aree verdi. Sala ha quindi presentato recentissimi progetti di verde urbano e periurbano, come l’Expo internazionale in corso a Saragozza sul tema dell’acqua, quella di Milano del 2015, che si ricollega al piano comunale del verde che prevede la messa a dimora di 500mila alberi e la realizzazione di otto raggi verdi. In un evento mantovano non poteva mancare l’attenzione alla realtà vivaistica locale, rappresentata dal distretto di Canneto sull’Oglio dove si producono piante da esterni, in particolare latifoglie. Rita Baraldi dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr di Bologna sta appunto svolgendo ricerche sugli effetti sul microclima di alcune specie arboree per conto del Centro servizi per il florovivaismo, sempre di Canneto. Scelte progettuali e pianificazione non possono, comunque, prescindere da adeguate indagini pedologiche, come ricordato da Giancarlo Marini, responsabile del servizio agricoltura del Parco del Mincio. Questo relatore ha aperto l’ultimo gruppo di interventi, riguardanti in modo specifico il verde lombardo. Dopo Marini, hanno infatti parlato Paolo Nastasio di Ersaf Regione Lombardia, che ha presentato alcune esperienze di realizzazione e gestione di impianti forestali in ambiente periurbano, e Lucio Andreoli, del settore ambiente della Provincia di Mantova, che ha illustrato il progetto “10.000 ettari di nuovi boschi” della Regione Lombardia, che intende promuovere la formazione di reti agro-ambientali periurbane, con particolare attenzione al parco periurbano di Mantova e al programma provinciale di interventi. Al termine del convegno, i partecipanti hanno avuto la possibilità di verificare di persona il ruolo del verde nel paesaggio lombardo navigando sul laghi mantovani, sul Mincio e sul Po e visitando, l’indomani, il Parco del Mincio. Un altro importante momento culturale è stato la visita a Palazzo Te e alla mostra d’arte greco-romana che vi era ospitata. |
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Il convegno sui parchi periurbani |
Attimi di relax |
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Atmosfere bucoliche sul Lago Superiore di Mantova |
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