L'EDITORIALEGraziella Zaini
Quando si parla di cave in italia due sono i numeri su cui porre l’attenzione: 5700 e 15mila. Sulla base del Rapporto cave 2011 di Legambiente, il primo si riferisce alle cave in corso di coltivazione e il secondo alle cave ormai dismesse. Sono numeri importanti, che forniscono un ordine di grandezza di quanto incida l’attività di cava nel nostro Paese in termini di “consumo di suolo agricolonaturale e di alterazione dei paesaggi” (pag. 24). Dati che fanno riflettere ancora di più se valutati in un quadro normativo frammentario, assai diversificato tra regione e regione, in totale assenza di un coordinamento unitario, giusto per riprendere alcuni spunti, chiari e forti, contenuti nel contributo dell’avvocato Claudio Linzola a pag. 24. in questa apparente “anarchia” molto comunque si è mosso negli anni e, sotto la spinta di una maggiore sensibilità ambientale della collettività e soprattutto della normativa ambientale europea, molte regioni si sono dotate di piani di coltivazione, che devono essere assoggettati in primis a Vas e Via. Con le cave è però inevitabile fare i conti, almeno fino a quando saranno necessari i loro prodotti primari e almeno fino a quando ci saranno cave abbandonate a se stesse. ecco perchè in questo numero abbiamo deciso di parlare di “cave di monte” che, per dirla con l’architetto Valerio Cozzi (pag. 18), rappresentano in modo emblematico ciò che nell’immaginario collettivo si intende per “cave”: segni profondi lasciati sui versanti, visibili da distanze considerevoli, nei quali è difficile la coesistenza tra l’attività estrattiva e l’attuazione di un progetto di recupero. (...)
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PARLIAMO DI... il recupero delle cave di monte Paesaggio a colpi di scalpelloValerio Cozzi
N° 3 - anno 2012Il fine ultimo del recupero delle cave, dismesse o parzialmente attive, è la restituzione del paesaggio alla comunità nel rispetto della sua storia e anche delle sue caratteristiche di artificialità, compensando o mitigando gli impatti negativi generati nel tempo. Una diversità di approcci caratterizza questi interventi, particolarmente delicati nel caso delle cave di monte, e non regolati da normative univoche Scarica l'articolo in formato PDF. (
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PARLIAMO DI... Recupero di cave e impatto ambientale Con mano leggeraa cura di Diego Dehò
N° 3 - anno 2012Nella sistemazione delle cave dismesse vanno privilegiati la mitigazione dell’impatto visivo, il rimodellamento morfologico e il riutilizzo del terreno, puntando fin da subito su tecniche e interventi poco “invasivi”. La coltivazione per lotti successivi riduce ulteriormente l’impatto sull’ambiente e sul paesaggio Scarica l'articolo in formato PDF. (
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GESTIONE giardini comunitari inglesi Vivace e vegetoLaura Pirovano
N° 3 - anno 2012Nel cuore della city londinese, sopravvive rigoglioso il Phoenix garden, giardino collettivo, sorto negli anni ’80 sulle spoglie di un parcheggio. Grazie a volontariato e sovvenzioni, si succedono varie iniziative, che oltre a finanziare lo spazio verde, migliorano la vita di fauna urbana e collettività
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GESTIONE miniere e paesaggio Cambio di prospettiveRoberto Panzeri e Laura Molini
N° 3 - anno 2012Ritenute giustamente ferite a cielo aperto del paesaggio, oggi le miniere possono venire coltivate anche nel rispetto del territorio. L’interessante esempio di “Ca’ Bianca”, dove l’estrazione della marna è subordinata al corretto recupero ambientale del sito, contestuale allo scavo, fornisce indicazioni utili per intervenire sul tessuto naturale in modo più lieve
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GESTIONE inerbimenti tecnici montani Filiera autoctonaPaola Spoleto, Alberto Tosca, Giampaolo Della Marianna, Fausto Gusmeroli, Roberta Maria Ceriani e Mauro Villa
N° 3 - anno 2012La raccolta di fiorume e sfalci e la produzione in purezza costituiscono le due tecniche per la fornitura di sementi di origine certificata da utilizzare per i ripristini ambientali in quota, preservando la biodiversità e l’ambiente naturale e coinvolgendo le aziende presenti sul territorio Scarica l'articolo in formato PDF. (
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GESTIONE la cava di calcare san giuseppe a trieste Nuova naturalitàPietro Balbis e Fabio Bozzato
N° 3 - anno 2012L’intervento di recupero ambientale e reinserimento paesaggistico ha previsto il rimodellamento morfologico dei fronti di cava oggetto di escavazione, seguito dalla semina di specie erbacee e la messa a dimora di alberi e arbusti Scarica l'articolo in formato PDF. (
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ACER QUALITY Soluzioni, progetti e idee per l'ambiente intorno al verde Allegato redazionale al numero 3/2012 di ACERMassimo Centemero, Enzo Favoino, Diego Dehò, Raffaele Golinelli
N° 3 - anno 2012In questo numero, economicità della raccolta differenziata, i benefici dell’introduzione del sacco trasparente per il rifiuto urbano residuo, intervista al direttore generale del Consorzio imballaggi alluminio, attività di audit negli impianti di selezione dei rifiuti differenziati.
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IL PUNTO SU principi di permacultura Un’efficiente rete di relazioni, secondo naturaWerner Zanardi
N° 3 - anno 2012Sempre più interventi di riqualificazione ambientale in ambito non solo urbano sono condotti secondo i criteri di una visione integrata delle componenti naturali, in equilibrio e autosufficienti. Gli inerbimenti tecnici, con idrosemina, sono un esempio Scarica l'articolo in formato PDF. (
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FITOPATOLOGIA una malattia in evoluzione Mal bianco dell’ippocastanoAndrea Tantardini e Beniamino Cavagna
N° 3 - anno 2012Sul numero scorso, questa nuova rubrica ha aperto una finestra di approfondimento sulle malattie relative all’ippocastano, partendo dal cancro litico batterico, la cui presenza nel nostro Paese non è ancora stata ufficialmente segnalata. In questo numero invece viene presentata una malattia approdata in Italia nel 2003, e in fase di ulteriore e rapida diffusione, dopo un’escalation iniziata nel 1987 nella parte orientale della Russia e che ha riguardato, anno dopo anno, vari Paesi europei. La sua propagazione desta attenzione perché attacca in particolare Aesculus hippocastanum e A. x carnea, le due specie di ippocastano più impiegate nel verde pubblico
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LEGISLAZIONE cave e normativa Lacune da colmareClaudio Linzola
N° 3 - anno 2012La normativa italiana sul recupero ambientale delle cave risulta frammentata e frammentaria. Un esperto in materia amministrativa, nonché membro del comitato di redazione di ACER, ha cercato di fornire, in un quadro normativo ampiamente diversificato, spunti di riflessione attorno a un tema ancora molto controverso nel nostro Paese, evidenziando luci e ombre esistenti nei piani cava regionali, nei problemi insiti nel recupero e nelle prospettive per il futuro
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LE BASI DI ACER concetti di arboricoltura I funghi agenti di carie (3a parte)a cura di Alessio Fini e Cecilia Brunetti
N° 3 - anno 2012Continua l’analisi dei principali patogeni del legno, con una trattazione strutturata in schede pratiche che forniscono indicazioni per il riconoscimento e, dove possibile, la lotta alle diverse specie fungine. Nuove frontiere si aprono poi nell’individuazione delle carie del legno in modo precoce e non invasivo grazie al naso elettronico, strumento che rileva particolari odori emessi dalle piante Scarica l'articolo in formato PDF. (
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LE PAGINE VERDI Indirizzi utili per il professionista
N° 3 - anno 2012
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NEWS
N° 3 - anno 2012
Agenda Mondo verde Pubblicazioni Industria propone Arredo urbano Uomini e affari Compost e dintorni Scarica l'articolo in formato PDF. (
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MAGAZINE
N° 3 - anno 2012
milano / i comuni a fa’ la cosa giusta! Insieme si può fare
“la città per il verde” Elogio della continuità
Catania / Mostra di piante mediterranee Tra i profumi di Sicilia
Berlino (Germania) / Prinzessinnengarten Al posto del vuoto
Pordenone / Festival di giardini Giochi di colore da attraversare
San Michele all’Adige, Riva del Garda (TN) Prati urbani e risorse
Varese / Progetto pro arbora Il nostro tesoro
Messina / Orto botanico Palme e punteruolo rosso
Milano / Evolution day 2012 Regine verdi
Distretto florovivaistico alto lombardo Una rete per crescere insieme
Università degli studi di Milano Governare la complessità
30a edizione IPM Lo spettacolo di Essen
Intervistadue Catherine Mosbach - Coloco
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LA VOCE DI...
N° 3 - anno 2012
Fondazione Minoprio Tetti verdi: novità e il “come si fa”
Scuola agraria del Parco di Monza Professione e creatività
Associazione italiana di architettura del paesaggio Da “tradito” a bene comune
Associazione italiana per l’ingegneria naturalistica Ricette per un futuro sostenibile
Associazione italiana verde pensile In dirittura di arrivo
Associazione italiana direttori e tecnici pubblici giardini Saper guardare oltre la crisi
Associazione italiana costruttori del verde Formazione in Campania
Associazione italiana curatori di parchi, giardini e orti botanici Sfide e opportunità dei tetti verdi
Consiglio dell’ordine nazionale dottori agronomi e dottori forestali Innovazione ed etica Scarica l'articolo in formato PDF. (
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